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PAGARÌ MADONE DE FENESTRE VIA REFUGE DE NICE
Dal Rif. Pagarì, 2650 m, seguendo l’indicazione di un pannello di legno, nonché ben evidenti ometti in pietra e segnavia rossi, si risale il facile pendio a S del rifugio, mantenendosi al centro della valletta, fino a quota 2730 m (25 min.) dove si incontra una palina di legno che indica la direzione per il colle.Seguendo ora i numerosi segnavia rossi, si devia decisamente a destra in direzione O, risalendo così l’arrotondato contrafforte roccioso che delimita la valletta sul lato destro di chi sale. I segnavia rossi affrontano la salita del contrafforte dapprima secondo la via della massima pendenza, per poi deviare prima a sinistra e poi a destra, ed uscire infine sul dosso roccioso a quota 2765 m (25 min.). Si percorre quindi l’ampia cresta del contrafforte, fino a scollettare a quota 2795 m, presso un alto ometto (30 min.). Ometti in pietra di dimensioni umane indicano agilmente la via, in direzione S verso l’ormai visibile passo, identificato da paletti di legno che si stagliano nel cielo. Si prende ancora un poco di quota, ma la via è evidente per il Passo di Pagarì, 2820 m (45 min.), basta seguire la sinistra del vallone. Dal Passo di Pagarì, 2820 m, la vista è spettacolare. Verso nord si possono distinguere il Rosa, il Cervino, il Gran Paradiso, il Bianco, e grande di fronte a noi il Viso. Verso sud si distinguono bene Nice, Antibes, le barche nel Mediterraneo, ed oltre la Corsica.
Ora si divalla lungo la traccia, che scende verso destra per circa venti metri, quindi si procede in direzione O-SO, sul versante francese (Vallon du Pagarì). Il sentiero taglia diagonalmente ed in discesa dapprima un terrazzo erboso, poi la vera e propria conca detritica, lasciando sulla destra, a quota 2765 m, una labile traccia indicata con una scritta in vernice rossa, che risale al Pas du Lac Long. Il pendio detritico si fa più ripido e si scende in direzione E-SE serpeggiando, passando un terrazzo tra due barre rocciose, per continuare su un pendio ora erboso, dove, a quota 2660 m, si lascia sulla sinistra una diramazione, che sale verso il Monte Clapier. Si continuano invece a seguire i segnavia rossi, mantenendosi ora sempre nel centro dl vallone e raggiungendo i due gemelli Lacs Jumeaux de Pagarì (o Lacs du Mont Clapier), 2535 m (30 min. dal passo), incastonati su un piccolo ripiano. Il sentiero passa tra i due specchi d’acqua, e continua a scendere nel centro del vallone fino a guadare il rivo in prossimità del punto di confluenza dei corsi d’acqua del Vallon du Pagarì e del Vallon du Mont Clapier, ai piedi del Ref. De Nice. La passerella di legno di quota 2195 m (2 ore e 30 min.) attraversa il torrente in direzione S-SE e risale lo sperone, alto a sinistra, ove sorgono i due edifici del Ref. de Nice, 2232 m (2 ore e 40 min.).
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Dal Ref. de Nice, 2232 m, i segnavia bianco-rossi della GR52 (Grande Randonnée des Alpes Maritimes) scendono al Lac de la Fous (percorrendo a ritroso per qualche minuto la via appena fatta) e, costeggiandone la riva O in direzione S, discendono oltre il muro di sbarramento del lago. Alla palina 416, 2165 m (3 ore e 10 min.), che domina sul sottostante pianoro de La Barme, si abbandona la traccia che scende nel Vallon de la Gordolasque, per deviare decisamente a destra, in direzione O (segnavia bianco-rossi), risalendo un pendio pietroso che più in alto diventa erboso. A quota 2185 m (3 ore e 25 min.), si prende in direzione N-O, tenendo la sinistra (salendo) del vallone, e puntando ora all’evidente grosso masso.
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Giunti nei pressi della grossa pietra, si continua lungo una cengia erbosa, interrotta da due salti che si passano comunque senza problemi. Il sentiero si sposta ora al centro del vallone, per passare una morena di grandi sassi che tagliano obliquamente l’intero avvallamento, a quota 2340. Si prosegue in direzione del passo, che è in cima all’evidente canale di detriti e terra in fondo al vallone. Dapprima si procede a centro vallone su grandi detriti, per poi prendere la sinistra salendo e seguire tracce che adducono infine, per uno stretto canale sassoso, al profondo intaglio del Pas du Mont Colomb, 2550 m, identificabile per il grosso spuntone che divide in due l’incisione. In direzione S, già si vede il largo sentiero che adduce al Col de Fenestre, sovrastato (nel vallone seguente) dalla traccia che obliqua l’intera dorsale del vallone e porta al Pas des Ladres. |
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Si divalla sul versante O, procedendo a sinistra del vallone in direzione O-NO, verso il laghetto sottostante, e per detriti si scende al Lac du Mont Colomb, 2385 m. Il pendio declina per terrazze erbose e salti rocciosi. Si passa spesso in mezzo a macigni, scendendo per detriti. |
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A quota 2275 m si apre la visuale sulla valle. I segnavia bianco-rossi deviano ora a sinistra in direzione O-SO. Seguendo i segnavia, si passa un piccolo salto di roccia da passare con prudenza (foto a lato) esi entra ben presto in un boschetto, per arrivare a 2110 m a vedere l’agglomerato di case de la Madone. Per prati si giunge alla palina 367, 1890 m. Si passa ancora un ponticello di legno ed in breve si attraversa il vero ponticello sul Torrent Vésubie, 1855 m. Non resta che risalire al Ref. Madone de Fenestre, 1910 m (5 ore e 30 min.). Tel refuge 0033 493028319 |
DAL REF MADONE DE FENESTRE A SAN GIACOMO ATTRAVERSO IL COLLE DI FINESTRA
Partendo dal Ref. Madone de Fenestre, 1910 m, si imbocca l’ampio sentiero alla sua sinistra, in direzione N-E (azimut di 50°), su agile via. Presto si incontra la palina 368 (20 minuti), ove si trascura sulla sinistra la GR52 (Grande Randonnée des Alpes Maritimes), segnavia bianco-rossi, per il Pas des Ladres, per prendere la via maestra per il Lac de Fenestre ed il Col de Fenestre.
D’ora innanzi non vi saranno più segnavia indicanti il percorso, anche se l’ampio sentiero che si percorre non lascia possibilità d’errore. Si procede così in leggera salita, tagliando la sinistra salendo del vallone. Passata la Vacherie du Magnin, 2135 m, è meglio seguire il sentiero, poiché a quota 2170 m (35 minuti) una traccia si diparte a destra (segnavia gialli) verso la Terrasse du Gelàs. Si prosegue sempre su agile sentiero, deviando un poco a sinistra, per giungere a 2230 m, (45 minuti) in vista a destra del canale O del Monte Gelàs, e a sinistra del Col de Fenestre, ubicato un poco sopra a tre ricoveri militari diroccati. Si procede fino alla Prairie de Fenestre, con il Lac de Fenestre, 2265 m (55 min.). Si continua a sinistra, verso i ricoveri militari sopraccitati fino a quota 2305 (1 ora e 5 min.), ove si incontra il primo sentiero che sale al Pas des Ladres, mentre il sentiero prosegue a destra in direzione N-NE verso l’ormai vicino colle. A quota 2445 m (1 ora e 25 min.), si incrocia una seconda deviazione che a sinistra porta al Pas des Ladres. È ora presente la palina 369. Ancora si devia a destra, per uscire al Colle di Finestra, 2474 m (1 ora e 45 min.).
Sul versante opposto si tiene la sinistra del vallone e si passa il Ricovero Lombard. A quota 2350 m (1 ora e 55 min.), si lascia sulla destra un sentiero per prendere il centro vallone, presso una frana. Si scende fino a 2085 m (2 ore e 15 min.), ove si lascia sulla destra ancora una labile traccia, che risale al soprastante ricovero militare abbandonato. Il sentiero devia dopo poco a destra del vallone, per riconquistarne in breve il centro, e giungere al bivio con palina per Pera de Fenèr, 1910 m (2 ore e 40 min.). Si lascia così la traccia di destra per proseguire al centro del vallone verso l’ormai prossimo Rif. Soria-Ellena, 1840 m (3 ore).
Si scende ora per agile strada sterrata, per passare subito una passerella di legno, 1795 m. Si segue la sinistra del torrente per giungere alla palina, 1790 m (3 ore e 10 min.), che indica a sinistra il sentiero per il Passo di Fenestrelle, che si trascura. Si scende fino alla palina indicante il Gias della Siula, 1475 m (3 ore e 45 min.), ove si trascura sulla destra un sentiero che si perde poco oltre. Procedendo sulla sterrata, si raggiungono due baite del pastore, 1400 m (4 ore), per accostarsi poco oltre al torrente, mantenendone sempre la sinistra. La sterrata in breve entra nel bosco di faggi, per scendere a S. Giacomo, 12525m (4 ore e 30 min.).
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